sabato 29 maggio 2010

PER UN PD CHE CI PIACCIA E CHE NON DIA NIENTE DI SCONTATO

Nella riunione di Giovedì sera abbiamo dibattuto sul percorso verso il congresso comunale alla luce della consapevolezza che sia per l’assenza di un vero coordinamento dell’attività dei circoli, sia per l’imminente scadenza elettorale del 2011 - soprattutto a Rimini - il PD deve recuperare velocemente terreno: terreno politico e terreno culturale.

Nel PD certamente condividiamo temi e valori, ed è allora sugli strumenti per affermarli e diffonderli che abbiamo bisogno di chiarire meglio le nostre intenzioni. Ne va della capacità del PD riminese di riprendersi spazi d’azione per essere competitivo e attraente.

Al centro di questa ripresa è indispensabile che il futuro segretario comunale - chiunque esso sia - agisca decisamente e sin da subito su due punti chiave: ruolo dei circoli e primarie.

Il ruolo dei circoli per un PD che ci piaccia
L’iniziativa politica del PD riminese nasce dai circoli, lì si realizza la partecipazione e la costruzione della sintesi: i contenuti e la politica del partito, così come la selezione delle nuove energie e le decisioni importanti si esprimono nei circoli, non altrove.
Il loro ruolo è il fulcro dell'attività del PD: e cioè quello di andare verso la società per stringere relazioni e alleanze innanzitutto con i cittadini e le associazioni, aperti alle contaminazioni, in grado di essere mobilitati producendo azione politica e iniziative culturali.
I circoli vanno seguiti e spronati a darsi obiettivi, produrre iniziativa e dunque risultati. Per questo vanno mappati in uno screening che verifichi – ad oggi – il bilancio delle loro attività per poter individuare il perché di quelli che hanno funzionato e il perché di quelli in difficoltà: quindi porre rimedio attraverso l’applicazione di buone pratiche e attraverso la loro messa in connessione.
Per rafforzare il ruolo dei circoli i delegati dell’Assemblea e i componenti la direzione devono essere loro diretta espressione.

Le primarie per un PD che non abbia niente di scontato
Le primarie sono la via di apertura verso la società, che la società stessa ci riconosce.
Sono elemento fondativo e non negoziabile del PD anche a Rimini.
Al sostantivo Primarie aggiungiamo l’aggettivo “vere”.
Per Primarie vere intendiamo: Primarie giocate esprimendo tutte le potenzialità previste nello statuto, una segreteria che si fa arbitro di una leale competizione e che mette tutti i candidati nelle stesse condizioni, un gruppo dirigente che non prende parte alla competizione evitando così la “stortura” del candidato di segreteria vs i candidati “outsider”.
Il percorso verso le primarie non va “controllato”, ma aperto, il prima possibile e partendo dai circoli.
In questo modo le primarie tolgono dallo stress della scelta il gruppo dirigente dando agli elettori sostenitori l’onere della selezione.

Appoggeremo il candidato che – non a parole – ma con un programma di lavoro per i prossimi 3 anni chiaro, verificabile e senza indugi saprà aprire in queste due direzioni. Per questo è necessario un confronto e un percorso che a partire da questi due semplici punti possa essere condiviso tra i 13 circoli di Rimini.

lunedì 24 maggio 2010

Lettera di Lino Gobbi

Venerdì sera ho partecipato con molto piacere all’incontro promosso da un gruppo di cittadini, amici e compagni che, mi auguro insieme a molti altri, hanno a cuore un rilancio del Partito Democratico in linea con le aspettative che ne hanno accompagnato la nascita.

Poche ore dopo, a Roma, prendeva il via un’Assemblea Nazionale del PD dalla quale siamo usciti certamente più uniti e più forti. Con poca retorica e molta concretezza, si è trovata una sintesi vera sui punti programmatici fondamentali che dobbiamo sapere calare nel vivo del Paese, si sono poste le premesse per superare un’idea correntizia delle differenze storiche e culturali e si è aperta consapevolmente la porta ad un rinnovamento sia politico che generazionale.

La mia candidatura a Segretario provinciale del Pd si muove lungo questo solco. Quella di un partito aperto che non ha paura della dialettica interna quando questa viene attivata da donne e uomini liberi ma che pensa che la discussione ed il confronto vada “immersa” il più possibile in mezzo ai cittadini e sui problemi veri che muovono speranze e preoccupazioni.

La necessità di rinnovare il Partito e di lasciarci alle spalle alcune “false partenze” in cui hanno prevalso equilibri di conservazione, piuttosto che evolutivi, è il mio obiettivo principale. E’ in questo contesto che intendo promuovere una nuova classe dirigente: nuova per età e per cultura politica. E’ a partire da questa convinzione che le esperienze più dinamiche che sono germinate sul territorio (penso allo stesso circolo di San Giuliano e alla Giovanile Democratica) avranno da parte mia la massima considerazione e valorizzazione. Temo la piattezza ed il silenzio, non la vivacità e la capacità di proposta. E mi auguro che uno spirito nuovo possa vivere pienamente nei nostri circoli che avranno sempre più valore quanto più sapranno radicarsi nel vivo del territorio.

In questo senso, nei tre anni di lavoro che ci aspettano, intendo e auspico di poter contare su alcune delle migliori energie che ho visto impegnate nella serata di venerdì per affiancarmi nella responsabilità di un lavoro, impegnativo ma entusiasmante, di rilancio in primo luogo dei circoli, della loro animazione sul territorio, della promozione della loro fondamentale attività.
Lino Gobbi