venerdì 14 maggio 2010

LINO GOBBI










SEGUE UN INTERVENTO DI VALTER BEZZI IN MERITO AI TEMI SOLLEVATI DA LINO GOBBI


In relazione alla serata di venerdì 7 maggio “Partiamo da noi”, a mio giudizio molto positiva per la costruzione di una politica rinnovata nei contenuti e nelle rappresentanze, vorrei esprimere una ulteriore opinione in merito ad alcuni passaggi dell’intervento del coordinatore Lino Gobbi che non condivido, e che non ho voluto interrompere oltre che per il rispetto dei tempi assegnati, anche per non guastare il clima di corretto confronto e non far trascendere l’incontro nella contrapposizione verbale personale.
Sulla variante della SS.16, di cui né personalmente né come associazione degli agricoltori (CIA e Col diretti di Rimini) abbiamo mai negato l’esigenza “da anni espressa dalla collettività riminese” (dice Lino Gobbi), si contesta da cittadini e da rappresentanti degli agricoltori il percorso previsto in particolare nel tratto che incrocia la Tolemaide (Rimini Nord): infatti il tragitto previsto in quel territorio non è il più breve possibile né il meno impattante, dal momento che, procedendo in diagonale dal termine della 4 corsie prima di Torre Pedrera fino ad affiancarsi all’autostrada a sud del casello, non solo si taglia la maglia poderale delle molte aziende agricole (orticole di pregio) costituendo una barriera insormontabile per il proseguimento dell’attività, ma si determina una ulteriore parcellizzazione di quella zona sollecitando appetiti speculativi che porteranno velocemente al cambiamento della destinazione d’uso (oggi agricolo) di quel territorio, contraddicendo sia il PTCP provinciale già adottato, sia il PSC comunale di Rimini in via di definizione; avendo raccolto l’elenco di tutti i nominativi delle proprietà interessate dall’opera, posso assicurare che tale affermazione è suffragata dalla verifica di numerose variazioni delle proprietà stesse negli ultimi tempi. E’ acclarato che il percorso disegnato è il risultato di un compromesso tra l’esigenza dell’opera e alcuni precisi interessi di pochi soggetti, tant’è vero che il comune di Rimini in passato aveva proposto soluzioni diverse, ed anche volendo progettare l’infrastruttura come un’autostrada esiste la possibilità di un percorso più breve nella direzione mare-monte fino a Rimini nord per poi continuare in affiancamento all’autostrada.
C’è poi l’ulteriore considerazione che quando l’infrastruttura è una esigenza della collettività, i costi dovrebbero ricadere sull’intera comunità, cercando di rispettare tutti i settori economici anche quelli (in questo caso l’agricoltura) che devono sopportarne il peso, alleviandolo quanto più possibile; in altri casi a livello nazionale il partito ha sempre sostenuto che fosse necessario costruire prima il consenso e non definire i progetti esecutivi, a prescindere, lasciando solo i tempi delle osservazioni formali.
Ho trovato infine un po’ pretestuoso l’argomento di Lino quando afferma che tutta la serata è stata incentrata sul tema della democrazia nel partito, sui tempi certi del congresso, sulle primarie, sulla trasparenza nella gestione del partito, sul fare politica per spirito di servizio, senza ragionare di quei contenuti –“le scelte politiche concrete per il territorio”- che non sarebbero nelle corde di quanti hanno partecipato alla serata di venerdì. Mi pare che i temi sopra citati siano fondamentali per il funzionamento di un nuovo partito che deve e vuole coinvolgere i cittadini, smettendo le vecchie pratiche di accordi nelle segrete stanze e gestioni personalistiche; parlare di pianificazione territoriale, del consumare meno territorio mantenendo una prospettiva di sviluppo dell’agricoltura riminese, parlare di mafia a Rimini, l’iniziativa dei giovani di sabato sull’immigrazione, quella prevista sul lavoro prossimamente ecc…., non è forse prefigurare fattivamente un nuovo modello di sviluppo, dare risposte concrete su ciò che si intende fare, in poche parole delineare quale partito nella società dei prossimi anni?
Caro Lino, la serata di venerdì, per la partecipazione numerosa e variegata (c’erano molti giovani e comunque persone di ogni età e livello sociale, immigrati compresi) e per i temi affrontati, mi pare sia stata molto positiva e quella gente presente dovrebbe essere considerata una ricchezza per il partito che tutti diciamo di voler costruire. E’ stata per me una spiacevole sorpresa il taglio che hai voluto dare al tuo intervento –noi/voi – che poco si addice, secondo me, ad un dirigente esperto chiamato a costruire il partito dei circoli.
Valter Bezzi