venerdì 14 maggio 2010

GILBERTO MANGIANTI

Cari futuri amministratori delle nostre citta' e cari futuri dirigenti della sinistra (chiunque voi sarete),
i politici di destra e di sinistra che si scontrano nelle sedi istituzionali e nei salotti televisivi con parole sempre piu' aspre e sempre piu' logore e che quando governano usano gli stessi metodi per realizzare programmi sostanzialmente simili mandano un messaggio devastante agli italiani:destra e sinistra sono ormai uguali,la politica non e' l'arte di migliorare la realta' con la partecipazione democratica dei cittadini e il terreno di confronto di diversi progetti ideali ma e' un mestiere come un altro per costruirsi una carriera,ottenere un arricchimento personale e avere una serie di privilegi.Se il messaggio che passa e' questo e' chiaro che vengono reclutati all'impegno politico nei partiti e nelle istituzioni gli individui piu' spregiudicati,piu' ambiziosi oppure dei poveracci che morirebbero se per un giorno non fossero al centro dell'attenzione generale.
Che ci sia una sempre piu' evidente uniformita' di comportamenti tra destra e sinistra mi sembra indiscutibile.Puttanieri,cocainomani,politici sempre pronti a vendersi al miglior offerente,mancanza di senso dello stato e di dignita' personale,collusioni con la malavita organizzata sono equamente distribuiti a destra e a sinistra nell'Italia di Pulcinella.Tralasciamo la destra e Berlusconi (rimandiamo a un'ampia bibliografia in continua evoluzione) per parlare del personale politico della sinistra.
Non a Rimini (che,com'e' noto,da noi certe cose non succedono) ma altrove gli esempi negativi non mancano.A Roma il caso Marrazzo (ma davvero nessuno sapeva,prima dell'esplodere del caso,che Marrazzo faceva il marrazzo?).Poco prima si era scoperto,sempre a Roma,che un segretario di circolo del PD,dopo le riunioni e nei ritagli di tempo, faceva il violentatore seriale (anche qui sorpresa e stupore:un cosi' bravo ragazzo...).A Bologna (non nell'arretrato mezzogiorno ma nella citta' che fu amministrata da Dozza e da Zangheri) il PD fa eleggere sindaco dopo avere fatto le primarie un bellimbusto che si divertiva con le sue donnine coi soldi di noi contribuenti (e sotto i portici nessuno sapeva?).In Puglia il vice presidente della regione (PD) e qualche consigliere si rilassavano dalle fatiche amministrative con le prostitute fornitegli da un costruttore di protesi (ortopediche,cosa avete capito?) in affari con la regione Puglia e con il nostro Presidente del Consiglio.Nel meridione la mafia trova sempre piu' spesso occasioni per infiltrare partiti e amministrazioni di centrosinistra.E si potrebbe continuare a lungo con questi esempi.
Un caso di malcostume puo' succedere ma quando gli episodi sono cosi' frequenti significa che la questione e' politica:come si forma e come viene selezionata la classe dirigente del PD?Quale forma di controllo e che razza di vita democratica c'e' in questo partito?A chi rispondono i dirigenti del partito?Come si organizza la partecipazione degli iscritti e dei cittadini alla vita del PD?.Non mi interessano qui i risvolti penali delle vicende ma mi preme sottolineare che questi episodi sono figli di un deficit di democrazia e la piu' efficace prevenzione del malaffare si avra' quando la politica da attivita' riservata a spregiudicati mestieranti diverra' partecipazione e mobilitazione attorno a progetti ideali condivisi,chiari e diversi fra i diversi schieramenti politici.Purtroppo questa strada e' ancora molto lontana.Di fronte alla crisi economica,finanziaria,politica e ambientale che offrirebbe notevoli opportunita' di cambiamenti di rotta destra e sinistra propongono una soluzione comune (la stessa che ci ha portato sull'orlo del baratro):occorre rilanciare i consumi (di risorse,di acqua,di terra,di aria,di ricchezza) in un mondo sempre piu' sovraffollato che non regge piu' questa continua corsa distruttiva.
Il PD al di la' delle parole,e chiacchiere ne fa davvero tante, viene giudicato per come governa dove ha la possibilita' di farlo e io fatico sempre piu' a rilevare una differenza positiva rispetto ai governi di centrodestra.Il PD e' il partito che nella nostra realta' regionale e' per il raddoppio della statale adriatica,per la terza corsia (e fra un po' anche la quarta) dell'autostrada;per assurde circonvallazioni che mangiano terreno agricolo e servono solo a favorire nuove lottizzazioni;che ha permesso uno sviluppo deforme di citta' tutto cemento e asfalto e dove si respira un'aria che non potrebbe essere respirata;dove impazzano i motori immobiliari e dove le colline sono massacrate da amministratori democratici e di sinistra e da speculatori di ogni risma e colore;dove una ricchezza sempre piu' disgiunta dalla cultura si trasforma invariabilmente in cemento,in macchinoni e altre pacchianerie da esibire a tutti meno che al fisco;dove si prospettano tunnel e strade di collegamento assurde fra E45 e Marecchiese e tanto altro ancora,purtroppo.
Il PD vuole essere il partito del cambiamento e della nuova politica?Bene.Allora cominci a portare avanti una politica dei trasporti che non punti tutto sull'auto e rilanci ferrovie e mobilita' sostenibile.Dica basta all'espansione edilizia delle citta' e punti sul recupero dei centri storici e sulla ristrutturazione dell'esistente.Avanzi proposte concrete di difesa del territorio contro la cementificazione che pare non debba avere mai fine e per contrastare il dissesto idrogeologico di gran parte del territorio.Manifesti con chiarezza cosa intende fare per l'agricoltura italiana (che tanta ricchezza produce con l'agroalimentare e potrebbe essere occasione di impiego per manodopera qualificata) e in primo luogo tuteli i terreni agricoli dalle aggressioni speculative.Faccia sentire la propria voce per la tutela del paesaggio,della cultura e dell'arte che rende il nostro paese unico al mondo. Tagli i ponti con i banditi che infestano il mondo della politica e dell'economia e ponga al centro della propria azione la qualita' di vita dei cittadini e la tutela dei loro diritti.Cosi' sarebbe veramente alternativo:nei fatti.
Non serve autodefinirsi nuovo soggetto politico,progressista e rinnovatore quando poi si porta avanti una linea da partito ottocentesco tutta basata sullo sviluppo quantitativo,su un miope industrialismo,su un'aggressione all'ambiente e alla natura frutto di un'adesione acritica a regole di un'economia che persino negli Stati Uniti vengono messe in discussione.Cambiare e' necessario,fra non molto potrebbe diventare necessario farlo con urgenza sotto la spinta di mutamenti economici e ambientali ma non mi pare che nella sinistra italiana vi sia molta consapevolezza di questo.

Con razionale pessimismo

Gilberto Mangianti