sabato 29 maggio 2010
PER UN PD CHE CI PIACCIA E CHE NON DIA NIENTE DI SCONTATO
Nel PD certamente condividiamo temi e valori, ed è allora sugli strumenti per affermarli e diffonderli che abbiamo bisogno di chiarire meglio le nostre intenzioni. Ne va della capacità del PD riminese di riprendersi spazi d’azione per essere competitivo e attraente.
Al centro di questa ripresa è indispensabile che il futuro segretario comunale - chiunque esso sia - agisca decisamente e sin da subito su due punti chiave: ruolo dei circoli e primarie.
Il ruolo dei circoli per un PD che ci piaccia
L’iniziativa politica del PD riminese nasce dai circoli, lì si realizza la partecipazione e la costruzione della sintesi: i contenuti e la politica del partito, così come la selezione delle nuove energie e le decisioni importanti si esprimono nei circoli, non altrove.
Il loro ruolo è il fulcro dell'attività del PD: e cioè quello di andare verso la società per stringere relazioni e alleanze innanzitutto con i cittadini e le associazioni, aperti alle contaminazioni, in grado di essere mobilitati producendo azione politica e iniziative culturali.
I circoli vanno seguiti e spronati a darsi obiettivi, produrre iniziativa e dunque risultati. Per questo vanno mappati in uno screening che verifichi – ad oggi – il bilancio delle loro attività per poter individuare il perché di quelli che hanno funzionato e il perché di quelli in difficoltà: quindi porre rimedio attraverso l’applicazione di buone pratiche e attraverso la loro messa in connessione.
Per rafforzare il ruolo dei circoli i delegati dell’Assemblea e i componenti la direzione devono essere loro diretta espressione.
Le primarie per un PD che non abbia niente di scontato
Le primarie sono la via di apertura verso la società, che la società stessa ci riconosce.
Sono elemento fondativo e non negoziabile del PD anche a Rimini.
Al sostantivo Primarie aggiungiamo l’aggettivo “vere”.
Per Primarie vere intendiamo: Primarie giocate esprimendo tutte le potenzialità previste nello statuto, una segreteria che si fa arbitro di una leale competizione e che mette tutti i candidati nelle stesse condizioni, un gruppo dirigente che non prende parte alla competizione evitando così la “stortura” del candidato di segreteria vs i candidati “outsider”.
Il percorso verso le primarie non va “controllato”, ma aperto, il prima possibile e partendo dai circoli.
In questo modo le primarie tolgono dallo stress della scelta il gruppo dirigente dando agli elettori sostenitori l’onere della selezione.
Appoggeremo il candidato che – non a parole – ma con un programma di lavoro per i prossimi 3 anni chiaro, verificabile e senza indugi saprà aprire in queste due direzioni. Per questo è necessario un confronto e un percorso che a partire da questi due semplici punti possa essere condiviso tra i 13 circoli di Rimini.
lunedì 24 maggio 2010
Lettera di Lino Gobbi
Poche ore dopo, a Roma, prendeva il via un’Assemblea Nazionale del PD dalla quale siamo usciti certamente più uniti e più forti. Con poca retorica e molta concretezza, si è trovata una sintesi vera sui punti programmatici fondamentali che dobbiamo sapere calare nel vivo del Paese, si sono poste le premesse per superare un’idea correntizia delle differenze storiche e culturali e si è aperta consapevolmente la porta ad un rinnovamento sia politico che generazionale.
La mia candidatura a Segretario provinciale del Pd si muove lungo questo solco. Quella di un partito aperto che non ha paura della dialettica interna quando questa viene attivata da donne e uomini liberi ma che pensa che la discussione ed il confronto vada “immersa” il più possibile in mezzo ai cittadini e sui problemi veri che muovono speranze e preoccupazioni.
La necessità di rinnovare il Partito e di lasciarci alle spalle alcune “false partenze” in cui hanno prevalso equilibri di conservazione, piuttosto che evolutivi, è il mio obiettivo principale. E’ in questo contesto che intendo promuovere una nuova classe dirigente: nuova per età e per cultura politica. E’ a partire da questa convinzione che le esperienze più dinamiche che sono germinate sul territorio (penso allo stesso circolo di San Giuliano e alla Giovanile Democratica) avranno da parte mia la massima considerazione e valorizzazione. Temo la piattezza ed il silenzio, non la vivacità e la capacità di proposta. E mi auguro che uno spirito nuovo possa vivere pienamente nei nostri circoli che avranno sempre più valore quanto più sapranno radicarsi nel vivo del territorio.
In questo senso, nei tre anni di lavoro che ci aspettano, intendo e auspico di poter contare su alcune delle migliori energie che ho visto impegnate nella serata di venerdì per affiancarmi nella responsabilità di un lavoro, impegnativo ma entusiasmante, di rilancio in primo luogo dei circoli, della loro animazione sul territorio, della promozione della loro fondamentale attività.
Lino Gobbi
martedì 18 maggio 2010
[sìn-te-si]
ore 21
SEDE PD VICOLO BECCARI
Centro storico / Rimini
venerdì 14 maggio 2010
PARTIAMO DA NOI
INTERVIENI CON
Scrivici una mail per contribuire alla definizione di un programma o mandaci un tuo video. Metti nero su bianco il PD che ti piace e le tue idee per farlo funzionare meglio al servizio del nostro territorio.
ENRICA MOROLLI
Segue un intervento di Lorella Camporesi
Sono un'insegnante; purtroppo non ho potuto partecipare venerdì 14 alla serata, ma sto guardando i filmati, che sono molto interessanti.
Sottoscrivo in pieno quanto ha detto nel suo intervento la preside Morolli ed appoggio la sua richiesta: sarebbe importantissimo realizzare in concreto momenti di incontro e discussione sulla scuola nel nostro territorio, coinvolgendo tutti gli ordini di scuola, gli operatori della scuola, i genitori, gli studenti. Credo che però bisognerebbe pensare ad incontri non didascalici, evitando simil- conferenze di esperti veri o presunti.
Bisognerebbe invece realizzare incontri operativi, dai quali potesse scaturire anche un progetto concreto e delle proposte attuabili, a partire dal nostro territorio.
Il forum sulla scuola curato dalla nostra Elisa Marchioni è stato un avvio interessante, ma credo che bisognerebbe diventare ancora più operativi: ascolto reale delle esigenze del territorio, confronto ed elaborazione di proposte concretamente sperimentabili (sfruttando gli spazi dell'autonomia scolastica), contro questo presunto "governo del fare" che finora nella scuola ha solo "disfatto".
Io ci sono!
Lorella Camporesi
LINO GOBBI
SEGUE UN INTERVENTO DI VALTER BEZZI IN MERITO AI TEMI SOLLEVATI DA LINO GOBBI
In relazione alla serata di venerdì 7 maggio “Partiamo da noi”, a mio giudizio molto positiva per la costruzione di una politica rinnovata nei contenuti e nelle rappresentanze, vorrei esprimere una ulteriore opinione in merito ad alcuni passaggi dell’intervento del coordinatore Lino Gobbi che non condivido, e che non ho voluto interrompere oltre che per il rispetto dei tempi assegnati, anche per non guastare il clima di corretto confronto e non far trascendere l’incontro nella contrapposizione verbale personale.
Sulla variante della SS.16, di cui né personalmente né come associazione degli agricoltori (CIA e Col diretti di Rimini) abbiamo mai negato l’esigenza “da anni espressa dalla collettività riminese” (dice Lino Gobbi), si contesta da cittadini e da rappresentanti degli agricoltori il percorso previsto in particolare nel tratto che incrocia la Tolemaide (Rimini Nord): infatti il tragitto previsto in quel territorio non è il più breve possibile né il meno impattante, dal momento che, procedendo in diagonale dal termine della 4 corsie prima di Torre Pedrera fino ad affiancarsi all’autostrada a sud del casello, non solo si taglia la maglia poderale delle molte aziende agricole (orticole di pregio) costituendo una barriera insormontabile per il proseguimento dell’attività, ma si determina una ulteriore parcellizzazione di quella zona sollecitando appetiti speculativi che porteranno velocemente al cambiamento della destinazione d’uso (oggi agricolo) di quel territorio, contraddicendo sia il PTCP provinciale già adottato, sia il PSC comunale di Rimini in via di definizione; avendo raccolto l’elenco di tutti i nominativi delle proprietà interessate dall’opera, posso assicurare che tale affermazione è suffragata dalla verifica di numerose variazioni delle proprietà stesse negli ultimi tempi. E’ acclarato che il percorso disegnato è il risultato di un compromesso tra l’esigenza dell’opera e alcuni precisi interessi di pochi soggetti, tant’è vero che il comune di Rimini in passato aveva proposto soluzioni diverse, ed anche volendo progettare l’infrastruttura come un’autostrada esiste la possibilità di un percorso più breve nella direzione mare-monte fino a Rimini nord per poi continuare in affiancamento all’autostrada.
C’è poi l’ulteriore considerazione che quando l’infrastruttura è una esigenza della collettività, i costi dovrebbero ricadere sull’intera comunità, cercando di rispettare tutti i settori economici anche quelli (in questo caso l’agricoltura) che devono sopportarne il peso, alleviandolo quanto più possibile; in altri casi a livello nazionale il partito ha sempre sostenuto che fosse necessario costruire prima il consenso e non definire i progetti esecutivi, a prescindere, lasciando solo i tempi delle osservazioni formali.
Ho trovato infine un po’ pretestuoso l’argomento di Lino quando afferma che tutta la serata è stata incentrata sul tema della democrazia nel partito, sui tempi certi del congresso, sulle primarie, sulla trasparenza nella gestione del partito, sul fare politica per spirito di servizio, senza ragionare di quei contenuti –“le scelte politiche concrete per il territorio”- che non sarebbero nelle corde di quanti hanno partecipato alla serata di venerdì. Mi pare che i temi sopra citati siano fondamentali per il funzionamento di un nuovo partito che deve e vuole coinvolgere i cittadini, smettendo le vecchie pratiche di accordi nelle segrete stanze e gestioni personalistiche; parlare di pianificazione territoriale, del consumare meno territorio mantenendo una prospettiva di sviluppo dell’agricoltura riminese, parlare di mafia a Rimini, l’iniziativa dei giovani di sabato sull’immigrazione, quella prevista sul lavoro prossimamente ecc…., non è forse prefigurare fattivamente un nuovo modello di sviluppo, dare risposte concrete su ciò che si intende fare, in poche parole delineare quale partito nella società dei prossimi anni?
Caro Lino, la serata di venerdì, per la partecipazione numerosa e variegata (c’erano molti giovani e comunque persone di ogni età e livello sociale, immigrati compresi) e per i temi affrontati, mi pare sia stata molto positiva e quella gente presente dovrebbe essere considerata una ricchezza per il partito che tutti diciamo di voler costruire. E’ stata per me una spiacevole sorpresa il taglio che hai voluto dare al tuo intervento –noi/voi – che poco si addice, secondo me, ad un dirigente esperto chiamato a costruire il partito dei circoli.
Valter Bezzi
GILBERTO MANGIANTI
i politici di destra e di sinistra che si scontrano nelle sedi istituzionali e nei salotti televisivi con parole sempre piu' aspre e sempre piu' logore e che quando governano usano gli stessi metodi per realizzare programmi sostanzialmente simili mandano un messaggio devastante agli italiani:destra e sinistra sono ormai uguali,la politica non e' l'arte di migliorare la realta' con la partecipazione democratica dei cittadini e il terreno di confronto di diversi progetti ideali ma e' un mestiere come un altro per costruirsi una carriera,ottenere un arricchimento personale e avere una serie di privilegi.Se il messaggio che passa e' questo e' chiaro che vengono reclutati all'impegno politico nei partiti e nelle istituzioni gli individui piu' spregiudicati,piu' ambiziosi oppure dei poveracci che morirebbero se per un giorno non fossero al centro dell'attenzione generale.
Che ci sia una sempre piu' evidente uniformita' di comportamenti tra destra e sinistra mi sembra indiscutibile.Puttanieri,cocainomani,politici sempre pronti a vendersi al miglior offerente,mancanza di senso dello stato e di dignita' personale,collusioni con la malavita organizzata sono equamente distribuiti a destra e a sinistra nell'Italia di Pulcinella.Tralasciamo la destra e Berlusconi (rimandiamo a un'ampia bibliografia in continua evoluzione) per parlare del personale politico della sinistra.
Non a Rimini (che,com'e' noto,da noi certe cose non succedono) ma altrove gli esempi negativi non mancano.A Roma il caso Marrazzo (ma davvero nessuno sapeva,prima dell'esplodere del caso,che Marrazzo faceva il marrazzo?).Poco prima si era scoperto,sempre a Roma,che un segretario di circolo del PD,dopo le riunioni e nei ritagli di tempo, faceva il violentatore seriale (anche qui sorpresa e stupore:un cosi' bravo ragazzo...).A Bologna (non nell'arretrato mezzogiorno ma nella citta' che fu amministrata da Dozza e da Zangheri) il PD fa eleggere sindaco dopo avere fatto le primarie un bellimbusto che si divertiva con le sue donnine coi soldi di noi contribuenti (e sotto i portici nessuno sapeva?).In Puglia il vice presidente della regione (PD) e qualche consigliere si rilassavano dalle fatiche amministrative con le prostitute fornitegli da un costruttore di protesi (ortopediche,cosa avete capito?) in affari con la regione Puglia e con il nostro Presidente del Consiglio.Nel meridione la mafia trova sempre piu' spesso occasioni per infiltrare partiti e amministrazioni di centrosinistra.E si potrebbe continuare a lungo con questi esempi.
Un caso di malcostume puo' succedere ma quando gli episodi sono cosi' frequenti significa che la questione e' politica:come si forma e come viene selezionata la classe dirigente del PD?Quale forma di controllo e che razza di vita democratica c'e' in questo partito?A chi rispondono i dirigenti del partito?Come si organizza la partecipazione degli iscritti e dei cittadini alla vita del PD?.Non mi interessano qui i risvolti penali delle vicende ma mi preme sottolineare che questi episodi sono figli di un deficit di democrazia e la piu' efficace prevenzione del malaffare si avra' quando la politica da attivita' riservata a spregiudicati mestieranti diverra' partecipazione e mobilitazione attorno a progetti ideali condivisi,chiari e diversi fra i diversi schieramenti politici.Purtroppo questa strada e' ancora molto lontana.Di fronte alla crisi economica,finanziaria,politica e ambientale che offrirebbe notevoli opportunita' di cambiamenti di rotta destra e sinistra propongono una soluzione comune (la stessa che ci ha portato sull'orlo del baratro):occorre rilanciare i consumi (di risorse,di acqua,di terra,di aria,di ricchezza) in un mondo sempre piu' sovraffollato che non regge piu' questa continua corsa distruttiva.
Il PD al di la' delle parole,e chiacchiere ne fa davvero tante, viene giudicato per come governa dove ha la possibilita' di farlo e io fatico sempre piu' a rilevare una differenza positiva rispetto ai governi di centrodestra.Il PD e' il partito che nella nostra realta' regionale e' per il raddoppio della statale adriatica,per la terza corsia (e fra un po' anche la quarta) dell'autostrada;per assurde circonvallazioni che mangiano terreno agricolo e servono solo a favorire nuove lottizzazioni;che ha permesso uno sviluppo deforme di citta' tutto cemento e asfalto e dove si respira un'aria che non potrebbe essere respirata;dove impazzano i motori immobiliari e dove le colline sono massacrate da amministratori democratici e di sinistra e da speculatori di ogni risma e colore;dove una ricchezza sempre piu' disgiunta dalla cultura si trasforma invariabilmente in cemento,in macchinoni e altre pacchianerie da esibire a tutti meno che al fisco;dove si prospettano tunnel e strade di collegamento assurde fra E45 e Marecchiese e tanto altro ancora,purtroppo.
Il PD vuole essere il partito del cambiamento e della nuova politica?Bene.Allora cominci a portare avanti una politica dei trasporti che non punti tutto sull'auto e rilanci ferrovie e mobilita' sostenibile.Dica basta all'espansione edilizia delle citta' e punti sul recupero dei centri storici e sulla ristrutturazione dell'esistente.Avanzi proposte concrete di difesa del territorio contro la cementificazione che pare non debba avere mai fine e per contrastare il dissesto idrogeologico di gran parte del territorio.Manifesti con chiarezza cosa intende fare per l'agricoltura italiana (che tanta ricchezza produce con l'agroalimentare e potrebbe essere occasione di impiego per manodopera qualificata) e in primo luogo tuteli i terreni agricoli dalle aggressioni speculative.Faccia sentire la propria voce per la tutela del paesaggio,della cultura e dell'arte che rende il nostro paese unico al mondo. Tagli i ponti con i banditi che infestano il mondo della politica e dell'economia e ponga al centro della propria azione la qualita' di vita dei cittadini e la tutela dei loro diritti.Cosi' sarebbe veramente alternativo:nei fatti.
Non serve autodefinirsi nuovo soggetto politico,progressista e rinnovatore quando poi si porta avanti una linea da partito ottocentesco tutta basata sullo sviluppo quantitativo,su un miope industrialismo,su un'aggressione all'ambiente e alla natura frutto di un'adesione acritica a regole di un'economia che persino negli Stati Uniti vengono messe in discussione.Cambiare e' necessario,fra non molto potrebbe diventare necessario farlo con urgenza sotto la spinta di mutamenti economici e ambientali ma non mi pare che nella sinistra italiana vi sia molta consapevolezza di questo.
Con razionale pessimismo
Gilberto Mangianti
sabato 8 maggio 2010
COMING OUT & COMING SOON: PD RN 2.0
E ringraziamo tutti di esserci stati, in tanti e da ogni angolo della provincia, nonostante i modesti mezzi di comunicazione a disposizione di un piccolo circolo.
Da ieri sera il noi è un pronome personale molto inclusivo e plurale. Diciamo noi per dire Circoli, cittadini, persone. Quella realtà ampia che ruota attorno al Partito Democratico, che partecipa come e quanto può in relazione alla propria vita e ai propri impegni quotidiani. Ma che comunque ci sta e c’è se ci mettiamo a costruire questa politica di centro sinistra a contatto con la realtà, la gente.
Abbiamo avanzato proposte sul lavoro, la sostenibilità, la scuola, i diritti di cittadinanza, la lotta alle mafie anche sul nostro territorio, la valorizzazione delle nuove generazioni, modi nuovi di arrivare e ascoltare i cittadini fino alla famigerata “politica delle buche”.
La tecnica dell’intervento “da bar” - 5 minuti non di più a testa - ha funzionato. 27 interventi in circa 2 ore e mezza.
Interventi che partono dal territorio e possono influenzare politiche anche più ampie, che chiamano in causa direttamente il nostro senso di responsabilità e di impegno.
Ne vogliamo ora citare alcuni (…e ci scusiamo se la panoramica sarà un po’ maldestra e sintetica, ma presto sarà messa on-line la sintesi video):
Partiamo con l’introduzione di Davide Imola sulle proposte del Pd per il lavoro e il precariato e il legame con lo sviluppo del nostro territorio che – per inciso - si concretizzerà a breve con un evento interamente dedicato al tema (…un filo rosso?: si lavora il sabato e la domenica… e sempre se non piove). La testimonianza di Bass Faye – migrante del senegal – e il suo sacrosanto diritto ad aspirare assieme a tutti noi, a costruire un’Italia diversa, con azioni concrete delle amministrazioni a partire dai nostri territori e azioni culturali che favoriscano una costante conoscenza e corretta informazione (contro i luoghi comuni della Lega o di altre formazioni xenofobe – per altro ampiamente affrontati in una bella iniziativa della Giovanile Democratica che proprio sabato pomeriggio ha presentato il prontuario di risposte ai luoghi comuni del “mandiamoli a casa/padroni a casa nostra” leghista). L’intervento di Lino Gobbi che ha richiamato alla concretezza e alla capacità degli “adulti” ad accompagnare e fare emergere (per una fase di transizione e innovazione) i tanti giovani che oggi si affacciano al nostro partito. L’accorato appello di Cristian Ciavatta dell’associazione vedo, parlo, sento sugli anticorpi da costruire subito e per-tempo (soprattutto senza paura) alle mafie. Il racconto dell’assessore Ivan Tagliaferri su buone pratiche di ascolto e di intervento messe in campo dall’amministrazione morcianese. Valter Bezzi – che già nella giornata del 1° maggio della CIA a Santarcangelo aveva sollevato il tema della variante rimini-nord della SS16 che rischia di penalizzare il mondo dell’agricoltura - ha toccato fra l’altro i temi dello sviluppo e delle infrastrutture che si devono fare, ma fare bene, ossia condividendo perché è l’unica via per aver in chiaro tutte le potenzialità di un territorio. L’intervento della preside Enrica Morolli sul superamento di un’autonomia scolastica che rischia di isolare la vita della scuola – più che darle libertà e autonomia – da un piano e un progetto che deve essere invece collettivo, e che oggi – che il governo nazionale non aiuta - non può che ripartire dai territori. E ancora i contributi dei consiglieri di quartiere, su temi che in chiave detrattiva li chiamerebbero la politica delle buche, ma che invece ricordano il profondo legame che deve stringere circoli e territorio soprattutto in vista della soppressione delle circoscrizioni, e ancora i tanti interventi sui valori non negoziabili come la centralità dei circoli, le primarie, la valorizzazione dei meriti (ma diciamo meglio della volontà) delle nuove generazioni ampiamente testimoniate da Lorenzo Certelli neo-segretario dei giovani democratici della provincia di rimini.
Tutti temi concretissimi proposti da una base ormai ampiamente qualificata e che devono arrivare a costruire quel programma politico unitario e condiviso che uscirà dai nostri congressi locali partendo da noi, dai circoli, dal PD reso strumento contemporaneo e ampiamente socializzato. Questo rappresenterà la vera svolta.
Si parte dai contenuti, quindi, perché è l’unico modo per trovare coesione. Una coesione innanzitutto che è un fatto di confronto sereno. Un programma e un progetto che può essere di tutti. Candidati e persone verranno a seguire: nel PD siamo tutti candidabili, tutti importanti e nessuno indispensabile. Questo percorso lanciato rappresenta l’ortodossia del percorso e della vita del Partito Democratico, un partito che sa guardare avanti e muovere azioni sul territorio perché - anche nel nostro piccolo - si possa contribuire tutti al progetto – scritto nel nostro statuto - di una società dinamica che abbatte i muri e si fonda sul lavoro, sulla volontà e sulla speranza.
In questo solco, non partiamo da zero, perché non ci sentiamo né azzerati, né di dover riprendere sempre dallo stesso punto, come Penelope e la sua tela. Per questo diciamo:Partiamo da noi. Perché significa: non partire da zero. Per chi ha potuto vivere il PD a partire dei circoli che hanno funzionato conosce le potenzialità dello strumento.
Nel linguaggio informatico quando un software (che è uno strumento di cui ti doti in genere perché ti permette di fare delle cose utili) deve essere migliorato, le case che lo producono – anziché buttarlo e riprendere tutto da capo - di solito lavorano ad una edizione successiva dove cercano di mettere a punto i potenziali, aggiungere creatività, renderlo più usabile. Questa edizione successiva si dice release, e il software non cambia né filosofia di fondo, nè nome (è una regola del resto fondamentale del marketing) semplicemente – con intelligenza e volontà - si migliora.
Ecco, quello che abbiamo iniziato a fare da venerdì sera è incominciare a ragionare su una nuova release del PD della nostra provincia: PD-RN 2.0, coming soon….